PROTESI DI GINOCCHIO

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PROTESI DI GINOCCHIO

La protesi al ginocchio viene impiantata quando l'articolazione, che unisce femore e tibia, si danneggia in modo irrimediabile. Con la sua applicazione, si mira a ripristinare una certa mobilità articolare e ad alleviare la sensazione dolorosa, che caratterizza le lesioni gravi del ginocchio.

L'intervento di protesi al ginocchio è invasivo e richiede una riabilitazione appropriata, ma i risultati sono più che confortanti. Il paziente, infatti, può tornare a condurre una vita normale, senza particolari limitazioni.

Esistono due modelli di protesi al ginocchio. La scelta del modello più adeguato, che spetta al chirurgo, si basa soprattutto sull'età e sullo stato di salute generale del paziente.

Le ricerche nel campo della tecnologia medica hanno un triplice obiettivo: allungare la durata delle protesi, migliorare le tecniche d'impianto e ridurre l'invasività dell'intervento.


Quando è necessario intervenire?

Come ogni articolazione del corpo umano, anche quella del ginocchio può subire dei danni. I sintomi più comuni sono: dolore, gonfiore e scarsa mobilità articolare.

Se il danno all'articolazione è di lieve entità, la severità di questi sintomi è modesta e con le opportune contromisure di tipo conservativo, come la fisioterapia o l'uso di antinfiammatori, si possono ottenere ottimi risultati.

Al contrario, quando i danni sono così gravi da rendere impossibile qualsiasi attività quotidiana, si deve considerare l'ipotesi di sottoporsi a un intervento chirurgico. La chirurgia, infatti, offre diverse possibilità: la protesi al ginocchio è una di queste. Tramite essa, si rimpiazza la vecchia articolazione, non più funzionale, con una artificiale.


Quando operare?


  • Forte dolore e gonfiore
  • Rigidità articolare e ridotta mobilità del ginocchio
  • Difficoltà a svolgere le più comuni attività quotidiane
  • Qualità della vita compromessa


Le cause più frequenti di danno articolare


Le cause più comuni, che richiedono l'intervento di protesi al ginocchio, sono:


  • Osteoartrosi. Sono le artrosi più comuni, caratterizzate dal consumo (per sfregamento continuo) della cartilagine articolare. Per questo motivo, sono dette anche "artrosi da usura". Il paziente, solitamente anziano, avverte dolore e difficoltà motorie.
  • Artrite reumatoide. Si tratta di una malattia autoimmune, in cui il sistema immunitario, anziché difendere l'organismo dalle infezioni, gli si "rivolta" contro. A pagarne le conseguenze sono le articolazioni: esse diventano rigide, dolorose e gonfie.
  • Emofilia. Le continue lesioni sanguinolente (emartri) indeboliscono le articolazioni, le quali si irrigidiscono e diventano dolenti. I bersagli più colpiti sono le ginocchia e le caviglie.
  • Osteoartrosi, artrite reumatoide ed emofilia determinano un danno articolare progressivo. Inizialmente, è possibile optare per un trattamento conservativo, mirato ad alleviare i sintomi. Successivamente, questo approccio terapeutico non è più sufficiente.


QUALI SONO GLI OBIETTIVI FINALI DELL'INTERVENTO?


Gli obiettivi, cui mira l'intervento di protesi al ginocchio, sono:


  • Riduzione del dolore
  • Miglioramento della mobilità articolare
  • Miglioramento delle capacità motorie dell'individuo operato
  • Miglioramento sensibile della qualità della vita
  • Le modalità d'intervento


È possibile scegliere tra due tipi di protesi al ginocchio:


  • Protesi totale
  • Protesi parziale o monocompartimentale



LA DURATA DI UNA PROTESI


Una protesi totale dura circa 15-20 anni. 

Una protesi parziale, invece, ha vita più breve: 10-15 anni circa.

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